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Team Suisse - Sofia Meakin

Il giusto equilibrio per arrivare al traguardo

La canottiera professionista Sofia Meakin rivela la sua ricetta per il successo

La venticinquenne Sofia Meakin ha gli occhi puntati su un obiettivo ambizioso: i Giochi olimpici di Parigi del 2024, per i quali la nuova componente dell’«Opel Team Suisse» si allena tre volte al giorno. La sua ricetta per il successo? Il giusto equilibrio. Negli allenamenti, nella vita e per strada.  


Bel sorriso stampato in faccia

Un clima ventoso non è l’alleato ideale per un allenamento in acqua, ciò nonostante la venticinquenne Sofia Meakin, fiore all’occhiello del canottaggio, ha un bel sorriso stampato in faccia. Qui sul lago Lemano, nel suo club di canottaggio «Club d’Aviron Vésenaz», si sente a casa. Questo è il luogo in cui, all’età di 14 anni, ha scoperto la sua passione per il canottaggio e si è allenata per molti anni. Ancora oggi, ogni volta che ne ha occasione, la ginevrina vi fa ritorno per un allenamento o anche soltanto per salutare i suoi ex compagni di squadra. Si tratta di momenti importanti per lei, per cui deve spesso ritagliarsi delle apposite finestre.

 

 L’atleta professionista, infatti, si allena tra le cinque e le sei volte a settimana con la squadra svizzera a Sarnen, tre volte al giorno. 

 

Mettere alla prova i propri limiti è parte integrante dell’allenamento quotidiano della canottiera professionista. Per spingersi oltre, è fondamentale che ci sia il giusto equilibrio all’interno della squadra. Nel canottaggio così come nella vita. Per questo ama collaborare con persone che condividono i suoi stessi valori. «Ho sempre pensato a Opel come un marchio dinamico e innovativo, ma anche accessibile ed emozionante, con cui sento di avere un forte legame a livello personale», spiega l’Ambasciatrice Opel e nuovo membro dell’«Opel Team Suisse». Un team composto da quattro astri nascenti del mondo dello sport, che viene sostenuto da Opel in qualità di Partner Platino di Schweizer Sporthilfe.  

Giornate intense 

Alle 7 si parte: riscaldamento e allenamento fino alle 10:30. Brunch alle 11. Seconda sessione di allenamento dalle 13 alle 15. Una piccola merenda. Terza sessione di allenamento dalle 16 alle 18. 

 

«Adoro la sensazione che provo dopo un buon allenamento», dice la canottiera. «Più lavoro per raggiungere un obiettivo, meglio mi sento quando finalmente l’ho raggiunto». Al momento l’asticella è alta. Con la squadra svizzera sta lavorando indirettamente per qualificarsi ai Giochi olimpici di Parigi del 2024. «Il 2023 sarà probabilmente uno degli anni più importanti per me e per tutta la squadra», dice Meakin. Nel canottaggio, spesso si qualifica per le Olimpiadi chi ha partecipato al campionato del mondo l’anno precedente. Per questo i mondiali di quest’anno sono così importanti. L’obiettivo della Svizzera è quello di qualificare quante più squadre possibili.

 

Non lontano dalla sede del club sul lago di Lemano, si trova la palestra del Club d’Aviron Vésenaz. L’ambiente è asciutto, con un tepore accogliente. Una vecchia scala in legno conduce ad un piano superiore. Al piano terra, proprio davanti ai vogatori, c’è un’ampia parete a specchio. Sul vogatore, lo sguardo degli atleti ricade direttamente sul loro stesso volto. «Sono sempre stata ambiziosa. Ma soltanto col passare del tempo mi sono resa conto che il mio principale avversario sono io stessa».

Dal borsone da allenamento all’abito da sera

Opel Mokka sembra essere il compagno di viaggio perfetto per Meakin, che ogni settimana si sposta tra Ginevra e Lucerna. Quando viaggia, la sua auto diventa un armadio portatile: «Dato che non passo molto tempo a casa, mi porto sempre dietro molte cose nella mia auto. Dal borsone da allenamento all’abito da sera», dice la venticinquenne, che nella sua squadra di canottaggio è sempre quella che si porta dietro la valigia più grande.

 

Il tempo che guadagna grazie all’auto per lei è prezioso. Le rimane così più tempo a disposizione per altri hobby, come la cucina e l’organizzazione di eventi. Proprio ciò di cui Meakin ha bisogno. L’allenamento e lo sport da soli non le bastano. «Oltre al canottaggio ho anche bisogno di qualcos’altro. È uno dei segreti del mio successo». 

 

Nell’ultimo periodo, l’atleta sta facendo leva sulla sua passione per promuovere lo sport professionistico nelle scuole, in occasione di conferenze ed altri eventi. «Credo che ci sia ancora tanto lavoro da fare. Ma grazie a marchi dinamici e innovativi come Opel compiamo ogni giorno un passo in avanti».